Terapia non invasiva ( endovascolare )
L’embolizzazione
“L’embolizzazione è una procedura sicura e indolore che viene eseguita in regime ambulatoriale. Il chirurgo endovascolare effettua l’intervento in sala angiografica o in sala operatoria munita macchinari radiologici, in condizioni di sterilità. Dopo aver somministrato al paziente un’anestesia locale nell’area cutanea prescelta per l’inserimento del catetere, viene incannulata una vena del braccio o dell’inguine: sotto la guida dei raggi X il catetere viene quindi fatto arrivare fino alle vene dilatate del testicolo. Viene quindi iniettato il mezzo di contrasto che consente di visualizzare le vene del testicolo e infine sono rilasciate in modo selettivo all’interno delle vene da occludere piccole spirali metalliche (coil) embolizzanti + un farmaco sclerotizzante sotto forma di schiuma (mousse) o liquido in funzione delle dimensioni del varicocele, aumentando l’efficace occludente delle spirali, in modo da bloccare il reflusso di sangue. Dopo essersi assicurato della riuscita della devascolarizzazione, il medico sfila il catetere e appone una medicazione compressiva sul punto d’ingresso del catetere nella cute (non sono necessari punti di sutura). L’intera procedura dura circa 20-40 minuti. Il paziente è tenuto in osservazione per alcune ore e dimesso il giorno stesso. Il tempo di recupero dall’intervento è di alcune ore e il paziente in genere riprende la sua normale attività lavorativa il giorno successivo alla procedura.
Efficacia e assenza di complicanze
“L’embolizzazione risulta efficace nel 98% dei casi e non presenta complicanze significative, quindi maggiore efficacia e minori complicanze rispetto al trattamento chirurgico tradizionale. È indicata nei pazienti con varicocele di grado elevato (III° e IV° grado). L’indicazione viene posta dopo un EcoColorDoppler ed una visita da parte del chirurgo endovascolare.
Come gia’ detto, il paziente non necessita di ricovero
Dopo l’embolizzazione potrebbe comparire un modesto dolore al basso ventre (che può essere associato anche ad altri sintomi come nausea e febbre) che richiede un trattamento antidolorifico appropriato. Il paziente dovrà sottoporsi, dopo la dimissione, ad alcuni controlli stabiliti dal medico in base all’esito dell’intervento e alle condizioni fisiche e di salute generali del paziente stesso.